Il progetto MS prevede anche un secondo test per la valutazione dello sviluppo,
detto CFV in quanto valuta la capacità di stabilire corrispondenze e
di comprendere funzioni. Il test CFV è complementare al test OLC. In
certi contesti l'uno può servire come conferma per l'altro. In altri
proprie eventuali differenze nelle prestazioni fra i due test possono risultare
informative. Esso è stato costruito anche con il fine di avere indici
valutativi relativi ad età (reali o mentali) inferiori (3-4 anni) o superiori
(9-12) a quelli del test OLC (dai 4 agli 8 anni).
Anche questo test, come OLC, si ispira a ricerche condotte da Piaget e collaboratori
(Piaget, Grize, Szeminska, Vinh Bang). D'altra parte, essendo interessati allo
sviluppo del pensiero logico e cioè il tema dominante degli studi di
Piaget, il riferimento era necessario. Ancor più che nel caso di OLC,
comunque, il riferimento a Piaget è diventato rilevante solo da un punto
di vista storico. Non alla teoria piagetiana è chiesta la validazione
del test, ma alla correttezza delle indagini compiute e ai "responsi"
statistici.
Il manuale si compone di tre parti. La prima contiene le istruzioni per la somministrazione.
La seconda è dedicata alle ricerche. È qui che si trovano i dati
relativi, tra l'altro, alla fedeltà e alla validità del test.
Infine vi sono le appendici (con, in particolare, le tavole dedicate all'età
mentale).
Caratteristiche generali del test CFV
il test CFV è dedicato alla valutazione della capacità di stabilire
correlazioni e funzioni nel periodo di età compreso fra i 3 e i 12 anni.
Esso considera cinque aree.
La prima è relativa alle corrispondenze a livello qualitativo. Al bambino
viene chiesto di far corrispondere a due a due figure che hanno qualche cosa
in comune.
La seconda area si riferisce alle corrispondenze quantitative dirette. È
necessario costruire due insiemi e far corrispondere gli elementi dell'uno a
quelli dell'altro. Considerando una certa qualità degli elementi (ad
esempio la grandezza) è possibile far corrispondere all'elemento di un
insieme uno ed un solo elemento dell'altro insieme (e viceversa). Inoltre la
corrispondenza è diretta, nel senso che all'elemento che ha in maggior
intensità una certa qualità (ad esempio che è il più
grande) corrisponde anche nell'altro insieme l'elemento che ha la qualità
critica in maggior intensità. E il principio vale anche per gli altri
accoppiamenti. Il fatto che i due insiemi siano formati solo da tre elementi
rende il compito non difficile anche per la maggioranza dei bambini di scuola
dell'infanzia.
Abbiamo poi corrispondenze quantitative inverse. Esse si contraddistinguono,
rispetto alle corrispondenze precedenti, dal fatto che all'elemento che ha in
maggior intensità una certa qualità (ad esempio che è il
più grande) corrisponde nell'altro insieme l'elemento che ha la qualità
critica in minor intensità. E, viceversa, all'elemento che ha in minor
intensità una certa qualità (ad esempio che è il più
piccolo) corrisponde nell'altro insieme l'elemento che ha la qualità
critica di maggior intensità. Si tratta di situazioni più complesse.
Al bambino viene richiesto un tipo di ragionamento più evoluto, che richiede
attenzione alle consegne ed inibizione di un comportamento che viene più
spontaneo e cioè quello sottostante alle corrispondenze quantitative
dirette. A volte è necessario attribuire scarsa importanza ai dati percettivi.
Seguono le funzioni. Il bambino è invitato ad attuare corrispondenze
secondo un rapporto quantitativo (diretto od inverso) fra due variabili: y=f(x)
oppure y=f(1/x).
Le funzioni dirette si differenziano dalle corrispondenze dirette per il fatto
che richiedono una corrispondenza non basata su corrispondenze del tipo "il
più grande con il più grande" o "il più piccolo
con il più piccolo", ma richiedono la definizione esatta di quanto
si modifica una variabile con il modificarsi dell'altra: al raddoppiarsi di
un elemento corrisponde il raddoppiarsi dell'altro; al suo diventare un terzo
corrisponde un terzo anche dell'altro, ecc.
In altre parole non basta mettere in serie gli elementi dei sue insiemi per
poi metterli in corrispondenza biunivoca (il primo con il primo, il secondo
con il secondo, ecc.). È necessario anche comprendere quali sono esattamente
i rapporti matematici tra gli elementi di uno stesso insieme. Ad esempio, una
volta messi in serie gli elementi di un insieme, non si sa solo che il primo
è il più grande del secondo, ma anche che il primo è il
doppio del secondo. Queste prove sono naturalmente più difficili delle
precedenti.
Le funzioni indirette richiedono ragionamenti ancora più complessi. Infatti
al raddoppiarsi di un elemento corrisponde il dimezzarsi dell'altro; al suo
diventare un terzo corrisponde il triplicarsi dell'altro, ecc.
Attualmente il test prevede 42 tavole (6x3=18 per le corrispondenze e 12x2=24
per le funzioni). Ogni tavola permette una prova. Poiché per ogni prova
si attribuisce solo punteggio 1 (superata) o 0 (non superata), il punteggio
massimo è 42.