Un viaggio a tappe fra esperienze di educazione all’aperto condotte, all’interno di servizi educativi per l’infanzia e di scuole primarie, a partire dal 2013, anno in cui il Comune di Bologna, insieme alla Fondazione Villa Ghigi e all’Università di Bologna, assume l’Outdoor Education come orientamento pedagogico.
Il volume racconta come l’ambiente esterno alla scuola o al servizio educativo possa diventare spazio di apprendimento, di relazione e di cura educativa e propone un’osservazione del cambiamento che ha attraversato i servizi zero-sei e le scuole primarie di differenti territori da molteplici punti di vista: la dimensione del corpo e del movimento, l’esplorazione dell’ambiente, la relazione con esso in una coreografia d’intrecci fra limiti e possibilità, l’espressione di sé nel rapporto con l’ambiente e nella relazione con i pari, la narrazione, il confronto con molteplici culture dello stare fuori e la partecipazione genitoriale.
Le voci di educatrici, educatori e insegnanti compongono un racconto corale sulle pratiche educative e didattiche coraggiose tese ad affermare e restituire i diritti naturali delle bambine e dei bambini, nel corso delle quali gli operatori hanno adottato uno sguardo nuovo per osservare che cosa succede quando si esce dall’aula o dalla sezione. Ad esse si uniscono le voci di ricercatori e pedagogisti che contribuiscono all’intreccio di punti di vista, all’osservazione del ruolo dell’adulto, nonché ad affermare la funzione fondamentale che l’intenzionalità educativa riveste nella realizzazione di esperienze di educazione all’aperto significative.
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